
Iniziamo un percorso tematico sulle Povertà, vecchie e nuove, che nasce dagli spunti sul 2010 come Anno europeo della lotta alla povertà e all'esclusione sociale.
L'evento costituisce un’occasione per aggiornare la riflessione sulla strategia di lotta alla povertà fissata a Lisbona nel 2000 e per riprogettare le azioni rivolte a questi stessi obiettivi nel prossimo decennio.
Il tema dell’Anno europeo cade in un momento estremamente critico da un punto di vista economico, legato ad aspetti congiunturali internazionali che hanno provocato evidenti processi di trasformazione sociale anche nella realtà del nostro Paese.
Da un lato, alla luce di tali nuovi eventi, è necessaria una lettura aggiornata delle dinamiche di povertà ed esclusione che, affiancandosi ai tradizionali strumenti statistici, realizzi una fotografia in tempo reale del cambiamento in atto. Dall’altro lato, l’Italia ha lanciato una complessa sfida progettuale e culturale che vede la necessità di avviare un nuovo cammino di ampia partecipazione istituzionale per raggiungere l’obiettivo di riformare un nuovo modello di welfare.
È opportuno, prima di proseguire, soffermarsi sulle definizioni di povertà.
Fondamentale assumere la distinzione tra:
- povertà assoluta, come situazione di carenza reddituale che provoca gravi-gravissime difficoltà per sopravvivere, non disponendo di risorse materiali per garantire la pura efficienza fisica;
- povertà relativa, come situazione di carenza di risorse, calcolata rispetto alla situazione media del contesto in esame, che assume rilevanza in connessione con la struttura sociale in cui si manifesta ed alle sue relazioni interne;
- povertà oggettiva, come situazione di povertà ed indigenza di persone e gruppi che viene misurata su sistemi di rilevazione oggettivi e universalmente applicabili;
- povertà soggettiva, rilevabile attraverso l’esame delle ipotesi ed opinioni dei soggetti interessati, e che può presentare uno scarto, anche rilevante, rispetto al parametro oggettivo;
- povertà multidimensionale, come situazione che, rapportata al concetto di diseguaglianza, assume le connotazioni di processo cumulativo attraverso fattori concomitanti (scarsità o assenza di reddito, basso livello di istruzione e qualificazione professionale, patologie sanitarie, inadeguatezza o assenza di abitazione, precarietà o assenza di un posto di lavoro, emarginazione sociale…);
- povertà economica, come situazione che, sempre rapportata al concetto di diseguaglianza, si rappresenta con la sola dimensione riguardante la carenza di risorse finanziarie.